Le perdite che il settore auto sta subendo dal Coronavirus sono senza precedenti.
Un vero e proprio shock economico che mette a rischio milioni di posti di lavoro e che vede perdite da miliardi per diverse aziende, anche leader del settore.
Il crollo delle aziende auto è davvero impressionante e fa pensare che, alcune di queste aziende, possano avere grossi problemi a ripartire quando l’emergenza sarà rientrata o almeno controllata.
Daimler -46,8%, Volkswagen (azioni privilegiate) -43,3%, Renault -49%, BMW (ordinarie) -35,9%, PSA -40,9%, Porsche -46,9%, Michelin -31%, Continental -48%, Nokian -33,4%, Faurecia -40,2%, Valeo -43,60%, questi titoli, da soli, fanno segnare 150 miliardi bruciati.
Nel frattempo, nel pieno della rivoluzione elettrica, troviamo Tesla che perde 81 miliardi.
Un crollo sistematico che vede il mondo auto nell’occhio del ciclone assieme ad altri settori.
La speranza, a questo punto, è di una risposta forte da parte delle istituzioni e di un possibile ritorno alla produttività nel giro di un mese o due.
La domanda rimane però in stallo, soprattutto per l’incertezza dei lavoratori e delle aziende che potrebbero vedere il loro lavoro posticipato anche di molto.
Il crollo del turismo non aiuta.
Una situazione senza precedenti che vede il mondo auto in una crisi totale, proprio mentre si discute il cambiamento climatico e le sue problematiche.
La possibilità da non escludere, è che il mercato auto come lo conosciamo possa essere finito per sempre.
La necessità di ripartire con minori emissioni e una filiera meno inquinante diventa a questo punto fondamentale, soprattutto se pensiamo che lo stesso Coronavirus sembra essersi sviluppato proprio a causa degli squilibri climatici dovuti alle emissioni e allo sfruttamento del pianeta.
Il mondo auto potrebbe quindi non essere mai più lo stesso.
Che questo sia un bene o un male, lo scopriremo nel corso degli anni, la rivoluzione elettrica purtroppo, che doveva ridurre le emissioni delle auto, sembra completamente bloccata dalla crisi in corso.