29 April 2024

Magazine indipendente sui motori

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Nel corso della Climate Week di New York, Volvo ha annunciato l’intenzione di smettere di produrre mezzi diesel a partire dal 2024.

Una stretta che mostra come diventerà sempre più complesso reperire mezzi di vecchia generazione, che potrebbero, con il tempo, arrivare anche a valere moltissimo proprio per la possibilità di funzionare con diesel e benzina, rispetto al problematico elettrico.

Quella di Volvo è una presa di posizione storica, che chiude a una fetta di mercato importantissima, e si avventura completamente nel mondo delle auto elettriche, con tutti i rischi di questo passaggio totale alla nuova tipologia di motore.

Ricordiamo che l’elettrico non è così ecologico come pubblicizzato, ha costi di produzione e smaltimento delle batterie importantissimi, oltre a un inquinamento dovuto alla natura stessa dei motori elettrici.

La compagnia sembra aver scelto di abbandonare il diesel per sempre, anche a seguito di una partnership dedicata proprio a nuovi tipi di motore.

Intervenendo alla Climate Week di New York, Jim Rowan, amministratore delegato di Volvo, ha spiegato l’obiettivo dell’azienda di arrivare a un livello di neutralità nelle emissioni di Co2 entro il 2023.

“I propulsori elettrici sono il nostro futuro e sono superiori ai motori a combustione. Generano meno rumore, meno vibrazioni, meno costi di manutenzione per i nostri clienti e zero emissioni allo scarico“.

L’elettrico è quindi il nuovo obiettivo di Volvo. Una scelta che sta coinvolgendo sempre più compagnie ma che potrebbe anche rivelarsi disastrosa.

Il rischio è che per qualche motivo l’elettrico possa avere problemi, diventare rapidamente obsoleto rispetto a fonti più rinnovabili e sostenibili o non convincere gli automobilisti, ancora legati ai sistemi a benzina.

I costi di questi prodotti rischiano in questo momento di rendere le auto un bene di lusso, accessibile a pochi.

Resta da vedere quale sarà il risultato della scelta di Volvo. Chi ha un mezzo diesel però dovrebbe forse valutare l’eventuale valore futuro del suo veicolo. Sempre che sia concesso utilizzarlo nei prossimi 10 o 20 anni.

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