Il Coronavirus colpisce duramente il mondo auto, con un calo delle vendite del 7,25% in meno nel solo mese di febbraio.
I primi due mesi dell’anno si chiudono con 2.202.010 di auto vendute, e una flessione negativa del 7,3%.
Numeri che fanno preoccupare il settore, ancora più colpito tra la chiusura degli stabilimenti mondiali e la situazione di domanda quasi assente che potrebbe portare avanti una grande cirsi dell’automobile.
“Il calo del mercato europeo a febbraio è determinato soprattutto dalla debolezza della domanda dei privati fortemente incerti per la scelta del tipo di alimentazione. Ovunque si registra un forte interesse per le soluzioni a zero impatto che tuttavia si accompagnano a incrementi di immatricolazioni forti in termini di percentuali, ma infimi in valori assoluti. In tutti i paesi le associazioni rappresentative dei produttori e anche quelle dei consumatori chiedono incentivi per le auto ecologiche e un maggior impegno per la realizzazione delle infrastrutture di ricarica, dato che l’offerta di auto elettriche è ora molto ampia e in grado di soddisfare una gamma molto grande di esigenze. Il Salone di Ginevra avrebbe dovuto rappresentare proprio la consacrazione della svolta irreversibile verso l’elettrico”.
A pesare è anche l’avvento del mercato elettrico, e il dubbio di non poter più utilizzare le auto a benzina in tempi brevi.
L’arrivo del Coronavirus, con l’incertezza economica che ne deriva e la preoccupazione delle persone ha dato il corlpo di grazia a un momento davvero difficile per il mercato auto che potrebbe necessitare più tempo degli altri settori a riprendersi, anche quando rientrerà l’emergenza.
Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, spiega: “Il consuntivo dei primi due mesi del 2020 passerà alla storia come lo spartiacque tra l’auto prima del Coronavirus e l’auto dopo il Coronavirus. L’impatto della pandemia sarà estremamente duro in marzo e nei mesi successivi fino alla fine dello stato di allarme e interesserà tutti i mercati dell’area”.
Il mondo auto vive in questi giorni la sua più grande crisi di sempre.
Nemmeno i tempi di guerra hanno colpito così duramente il settore che, in un momento delicato come quello del passaggio da benzina ad elettrico, si trova travolto da una possibile recessione mondiale e dalla crisi degli stabilimenti, impossibilitati a produrre.
L’automotive, potrebbe uscire davvero male dall’emergenza Coronavirus.
La preoccupazione delle grandi aziende è palpabile, mentre ancora il mercato elettrico non riesce a decollare anche a causa dei prezzi eccessivi.