5 December 2024

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Crisi Airbag

La National Highway Traffic Safety Administration (Nhtsa) ha aperto una maxi inchiesta che vede nel mirino gli airbag della compagnia giapponese Takata.

A riportarlo è Reuters, che ha reperito un documento dove si parla di un’inchiesta riguardo ben 30 milioni di veicoli, prodotti da oltre 20 Case automobilistiche nel periodo tra il 2001 e il 2019.

La possibilità è che ci siano dei problemi importanti nel funzionamento degli airbag di milioni di auto, una situazione che potrebbe esporre gli automobilisti a rischi.

L’inchiesta riguarderebbe le principali compagnie automobilistiche.

Se dovesse emergere un problema grave potremmo assistere a un costo enorme per le compagnie, che dovrebbero sostituire gli airbag difettosi.

Tra i nomi troviamo: Honda, Ford, Toyota, General Motors, Nissan, Subaru, Tesla, Ferrari, Mazda , Daimler, BMW, Chrysler, Porsche e Jaguar Land Rover.

Ad aggravare la situazione c’è il fatto che i problemi non si sono risolti con le prime riparazioni. Potrebbe trattarsi di un difetto di progettazione praticamente insormontabile.

Il difetto, al momento è considerato colpevole di 28 decessi a livello globale e oltre 400 feriti. Praticamente molti degli airbag di questo tipo potrebbero non funzionare, risultando di fatto inutili.

Questo porterebbe a una importante crisi, dal momento che diventano imputabili le stesse compagnie che vendono le auto promettendo una sicurezza che non è presente.

I difetti degli airbag, potrebbero infatti significare una mancata fase di test, o comunque un periodo di sperimentazione non efficace, oltre a una certa superficialità con cui le grandi aziende si sarebbero occupate di un elemento chiave come gli airbag, spesso tra le caratteristiche uniche dei nuovi mezzi.

Al momento l’inchiesta è in corso, ma di sicuro sta facendo tremare il mondo auto.

Potrebbe infatti essere necessaria una sostituzione completa. Problemi più grossi potrebbe averli l’azienda produttrice, che si troverebbe a dover risarcire cifre enormi alle compagnie auto. Staremo a vedere come evolverà la situazione.

Auto italiane , Auto straniere

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