Volkswagen si trova in un momento delicato per il suo futuro, con obiettivi ambiziosi di riduzione dei costi che sembrano però più difficili da raggiungere del previsto.
La casa automobilistica tedesca ha puntato su un piano di razionalizzazione delle spese per affrontare la concorrenza crescente e le sfide del mercato automobilistico globale. Il problema è che le notizie indicano obiettivi compromessi da diverse difficoltà che potrebbero rallentare il colosso tedesco.
Cosa sta succedendo a Volkswagen?
Uno dei principali fattori che potrebbe impedire a Volkswagen di raggiungere i suoi obiettivi di taglio dei costi è l’inefficienza all’interno dell’organizzazione stessa.
Processi complessi e una struttura gerarchica pesante rallentano la capacità del gruppo di adattarsi alle necessità sempre nuove del mercato.
Le divisioni tra i vari marchi del gruppo, come Audi e Porsche, complicano ulteriormente l’implementazione delle strategie complicando la situazione.
Una ristrutturazione in corso in un momento difficile per il mercato auto mondiale
Volkswagen sta cercando di semplificare la propria organizzazione interna, con l’introduzione di nuove tecnologie per automatizzare i processi e una revisione delle partnership strategiche.
Misure che arrivano però in un momento complicato, dove fermarsi per ristrutturare l’azienda e la produzione appare molto complesso, tanto da mettere in difficoltà l’azienda che si ritrova adesso a dover gestire una piccola crisi interna.
Conclusioni
Volkswagen è a un bivio. Il suo futuro dipende dalla capacità di realizzare in tempi rapidi e con successo il piano di taglio dei costi, mantenendo al contempo la competitività sul mercato.
Se non riuscirà a superare questi ostacoli, il gruppo potrebbe dover rivedere le proprie strategie, con potenziali conseguenze per la sua posizione di leader nel settore automobilistico.
Ancora una volta ci troviamo di fronte a un cambio di asset, come accaduto con il mondo dell’elettronica, le auto occidentali potrebbero essere di fronte al primo grande declino e lasciare spazio alle aziende cinesi e alle nuove compagnie.