Se ne è andato, all’età di 97 anni Cesare Romiti uno dei leader più importanti della storia di Fiat e del mondo della automobili.
Un manager leggendario, approdato nella compagnia nel 974 per poi andarsene nel 1998 dopo aver ricoperto i ruoli di amministratore delegato e presidente.
Romiti, è stato un personaggio importante nella storia delle imprese e del nostro paese.
Una figura legata in modo indissolubile a Gianni Agnelli.
Il suo arrivo in FIAT, fu supportato addirittura da Enrico Cuccia, che nutriva grande stima nei confronti di Romiti.
Ha inizio così una lunga storia che ha attraversato le vicende italiane per moltissimi anni.
Famoso è lo scontro con De Benedetti, che portò al suo abbandono della FIAT, con relative azioni.
Altro evento nella memoria di tanti è l’operazione finanziaria con il Muammar Gheddafi che portò la Libia ad investire nella compagnia italiana, al tempo in cerca di fondi.
E’ nel 1980 che Romiti si trova alla guida della compagnia.
Inizia così la marcia dei quarantamila che portò alla riduzione dei poteri sindacali all’intero della compagnia.
La storia di Romiti, si ricorda per il suo forte legame con la compagnia, della quale ha visto i momenti più alti, ma anche le cadute.
La sua scomparsa è un lutto per il mondo dell’auto e per quello dell’imprenditoria.
Si tratta infatti di un personaggio storico che ha segnato a modo suo l’intera storia del mondo auto e degli aspetti finanziari che circondano la casa di produzione auto più famosa del nostro paese.
L’amore per FIAT è ancora grande, sia in Italia che all’estero, e non si può negare come i mezzi più interessanti appartengano proprio al periodo dei suoi storici manager e dei progettisti più iconici.
Quello che vediamo oggi, non è altro che una eredità di un lavoro incessante svolto nel passato.
FIAT rimane FIAT, ma la FIAT di un tempo rimane comunque impareggiabile, soprattutto oggi.