Negli anni ’70-’80 è esistita, negli Stati Uniti, una casa automobilistica chiamata DeLorean Motor Company. La sua avventura sul mercato, infatti, durò appena dieci anni, a causa dell’arresto del presidente della compagnia, avvenuto nel 1982.
In tutta la sua vita, la DeLorean ha prodotto un solo modello di auto: la DMC-12, dai più conosciuta semplicemente come DeLorean, visto che, appunto, non esistono altri modelli prodotti da questa casa.
D’accordo, forse il nome non dice nulla, ma sicuramente, chi è cresciuto in quel periodo, ricorderà la saga di Ritorno al Futuro, con quell’auto color argento, protagonista di mille peripezie. Ebbene, quella è la DeLorean DMC-12.
Non tutti sanno che il design dell’auto fu prodotto da Giorgio Giugiaro, il quale si ispirò al prototipo della già conosciuta Alfa 33 Iguana.
Le particolarità di quest’auto erano diverse: innanzitutto le portiere ad ali di gabbiano, che non erano molto usuali per l’epoca. Le stesse portiere, poi, erano più basse del finestrino, che era possibile aprire soltanto per metà, tramite un sistema a doppio vetro, in cui quello più grande faceva a cornice a quello più piccolo.
Un’altra particolarità sta nel colore: tutte le 9.200 DeLorean prodotte, infatti, erano grigio metallizzato, anche se in realtà sarebbe più corretto dire che non avevano nessun colore, poiché… non erano verniciate!
Sì, esatto, in pratica la carrozzeria dell’auto era in acciaio nudo e crudo, senza alcuno strato di vernice, fatta eccezione per tre modelli personalizzati che uscirono dalla fabbrica placcati in oro.
Il motore era un V6 sviluppato da Peugeot, Volvo e Renault, in grado di erogare 130 cavalli e accelerare da 0 a 100 in 8,8 secondi.
E oggi? Dov’è finita la DeLorean?
Si stima che esistano ancora circa settemila esemplari sparsi in tutto il mondo. Alcuni di essi sono stati acquisiti da un’azienda omonima all’originale DeLorean, la quale ha acquistato i diritti intellettuali e ne sta vendendo sia delle versioni restaurate, sia delle versioni totalmente nuove, con accessori e motorizzazioni più moderne, con un ritmo di produzione di 20 esemplari l’anno. A breve, dunque, potremo rivedere questo modello circolare nuovamente sulle nostre strade.