La Fiat ha una lunga storia alle spalle e un numero sostanzioso di prodotti di successo, alcuni di questi appartenenti all’epoca più rockeggiante di tutte, ovvero gli anni ’50 e ’60.
Tra le prime vetture da menzionare, vi è assolutamente la Ghia 500 Jolly, una spiaggina (automobile di tipo estivo senza portiere e padiglione ma con tendalina) realizzata dalla carrozzeria Ghia dal 1957 al 1965.
Si tratta di un’autovettura molto costosa, con un prezzo pari al doppio rispetto a quello di una classica 500, ed è divenuta un elemento cult, desiderato da molti personaggi famosi di vari ambiti: da Aristotele Onassis a Enrico Berlinguer fino a Silvio Berlusconi. Veniva utilizzata dai pezzi grossi per essere imbarcate sugli yacht o in veste di ”golf cart”. Includevano protezioni ai lati e parabrezza, e sul piano tecnico si parla di FIAT col classico bicilindrico raffreddato ad aria.
A seguire, altra perla è la Autobianchi, prodotta dal 1957 al 1969. Fu presentata al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, concepita come la versione lussuosa della Fiat 500, utilizzandone l’autotelaio e la meccanica.
Ottenne un buon successo, e l’Autobianchi decise di ampliare la gamma e migliorare le caratteristiche: nel 1959 la potenza del motore crebbe a 17 CV, nel 1960 vennero lanciate le versioni cabriolet e Panoramica. La cabriolet era una vettura scoperta con capote in tela e motore maggiorato; la Panoramica era una giardinetta con motore sogliola e passo allungato
Altre varianti prodotte furono: Trasformabile, Berlina a 4 posti e Furgoncino.
Come non citare anche la Nuova Giannini? Frutto dell’omonimo costruttore romano che realizzò vari modelli basati sulla Fiat Nuova 500, tutti rinominati col proprio cognome; il primo presentato fu la 500 TV (Turismo Veloce).
Infine, la famosa Fiat Nuova 500 Francis Lombardi My Car, l’unica Nuova 500 modificata dal carrozziere Lombardi ad avere un buon successo.
Fu prodotta in due versioni: una con tetto rigido e l’altra con tettuccio apribile (”trasformabile”); la 500 My Car vantava inoltre la plancia sagomata e rivestita in plastica nera, volante e pomello cambio in legno, vetri posteriori apribili a compasso, fascioni in acciaio inox e anelli ruota in acciaio.
La sua particolarità riguardava il tetto, con due nervature trasversali ed un piccolo spoiler, che lo resero più sportivo, ricercato e abitabile.