Sei amante delle auto d’epoca e uno dei tuoi sogni nel cassetto è quello di poter circolare liberamente con la tua preferita? Vediamo se e come fare per realizzarlo.
Innanzitutto, la distinzione delle auto d’epoca con quelle di interesse storico o collezionistico è la base per capire se e come tu possa guidare la macchina dei tuoi sogni. Sono considerati i veicoli d’epoca quelli non iscritti al P.R.A., quindi non ci può essere immatricolazione, ma si può richiedere iscrizione in un apposito elenco al Centro storico del Dipartimento per i trasporti terrestri, essendo destinati alla conservazione in musei o locali, sia pubblici che privati.
Quando i veicoli d’epoca ricevono l’autorizzazione alla circolazione per fine dimostrativo in particolari eventi, ovvero in tutte le eventualità disciplinate dall’art. 60, comma 3 lettera a del Codice della Strada (C.d.S.), devono disporre di foglio di via e targa provvisoria, emanati dall’Ufficio Provinciale del D.T.T. in cui viene specificata la località sede dell’evento stesso. Nell’autorizzazione sono indicati la validità, il percorso stabilito e la velocità massima consentita nella misura garante di sicurezza dello stesso veicolo. Nel caso in cui un veicolo d’epoca viene scoperto a circolare al di fuori del percorso scelto dal foglio, l’agente accertatore dovrà necessariamente segnalare all’ufficio Provinciale del Dipartimento trasporti terrestri autore del rilascio di foglio di via e targa. Inoltre, se l’infrazione avviene almeno 3 volte e con lo stesso documento, viene disposto il sequestro del veicolo al fine della confisca.
Per i veicoli d’interesse storico o collezionistico esiste una regolamentazione differente; devono essere stati costruiti o assemblati da minimo 20 anni ed essere iscritti ad almeno: ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI, essere registrati al P.R.A. ed essere immatricolati presso il D.D.T. La differenza è che questi veicoli possono circolare tranquillamente senza limiti di spazio e tempo, purché venga attestata l’efficienza delle sue parti. Quelle più ”vecchie” di 30 anni, non pagano la tassa di circolazione.