Essendo uno sport motoristico, la Formula 1 ha una storia recente. Molti dei marchi più famosi hanno avuto una parentesi in Formula 1 e qualcuno, come il team Williams o la scuderia Force India, sono anche riusciti a fare un clamoroso exploit. Qualcuno ricorderà anche la Brawn GP, scuderia che vinse il mondiale piloti e costruttori nell’anno del debutto, ma sono altrettanto numerosi i casi di scuderie che hanno miseramente fallito e che non sono stati all’altezza di questo sport. In tempi recenti parliamo della Spyker, della Marussia e della Caterham, ma qualcuno ricorderà sicuramente le vecchie Aston Martin o la non pervenuta Apollon.
Oggi raccontiamo l’esperienza di cinque scuderie italiane che sono presto scomparse nel dimenticatoio.
1. Andrea Moda
Se hai un marchio di scarpe e vuoi pubblicizzarlo cosa fai? Fondi una scuderia di Formula 1, ovviamente. Da non credere, ma è ciò che è successo davvero nel 1992: l’italiano Andrea Sassetti, infatti, decise di investire tutto il suo budget in questo progetto. Il problema è che il suo budget era davvero irrisorio in confronto alle cifre necessarie all’epoca per affrontare un campionato in modo dignitoso.
2. Coloni
Questa scuderia, nonostante potesse contare su piloti del calibro di Gabriele Tarquini e Nicola Larini, riuscì in 5 anni di permanenza in Formula 1 soltanto un ottavo posto, mentre mancò la partecipazione alla gara per 67 volte su 81.
3. Modena Team/Lambo
Motorizzata da Lamborghini, questa vettura faceva ben sperare per il panorama automobilistico italiano, salvo poi deludere tutte le aspettative, partecipando ad un solo gran premio, alla cui gara non prese parte avendo mancato l’obiettivo del superamento delle pre-qualifiche.
4. Life
Un ex tecnico Ferrari progetta un motore e un imprenditore italiano, Ernesto Vita, decide di investirci e rivendere la sua creatura. L’obiettivo fallisce, così Vita è costretto ad entrare in Formula 1 con una sua scuderia, alla quale dà il suo nome. Su 14 gran premi, la Life ne parteciperà a… zero: le vetture furono entrambe eliminate in tutte le pre-qualifiche del campionato. Pare che il tempo sul giro superasse i 7 mionuti.
5. EuroBrun
Nata dalla fusione della Euroracing e della Brun Team, la macchina non sembra affatto male sulla carta, ma in gara sembra essere di cartone: si ritira in ogni gara, quando ci arriva. Il miglior risultato? Un 11esimo posto sul circuito del Hungaroring di Budapest.